Giampaolo Pretto
“Ho iniziato a sviluppare grande attenzione verso l’insegnamento fin da adolescente, di pari passo coi miei primi progressi come flautista. Ero appena quindicenne, quando iniziai a insegnare flauto in una piccola scuola di musica sul lago di Garda, avendo come primi allievi dei ragazzi che avevano ben pochi anni meno di me, se non veri e propri coetanei. Mi resi conto ben presto che questo aspetto dell’ attività musicale avrebbe rivestito un significato profondo, lungo il mio futuro percorso artistico: sono passati decenni da allora e in verità non ho mai veramente smesso di insegnare se non per brevi parentesi: ho solo declinato la didattica in modi differenti e talvolta estensivi, non rivolgendola cioè solo al flauto e al suo repertorio, ma anche ad altri strumenti – nella musica da camera – o allo strumento più complesso, ovvero l’orchestra. Appena entrato come primo flauto all’Orchestra della Rai di Milano, era il 1986, sentii ben presto il bisogno di condividere le esperienze preziose che andavo facendo nell’ esercitare un ruolo così bello e impegnativo. Dal 1989 al 1991 ho insegnato ai corsi dell’Estate Musicale Frentana, dal 1992 al 1996 all’Accademia Chimeri di Lonato, dal 1996 al 2000 All’Accademia Perosi di Biella, dal 1997 al 2004 ai corsi estivi internazionali di Riva del Garda. Ho tenuto masterclass in qualche Paese europeo e in Oriente. Ho seguito dove e come potevo moltissimi flautisti e colleghi che me lo chiedevano, anche al di fuori di corsi regolari. Nell’arco di quindici anni, insomma, ho cercato di contribuire alla formazione di decine e decine di studenti, molti dei quali attualmente in attività a loro volta, come professori d’orchestra, concertisti o insegnanti. E in tutto questo tempo ho sperimentato, su me stesso e sugli allievi, il più accanito approfondimento tanto degli aspetti tecnici legati all’emissione flautistica, che delle problematiche musicali: scoprendo infine quanto, almeno per me, musica e tecnica si fondano inestricabilmente l’una con l’altra. Dal 2004 al 2013 mi sono preso una lunga pausa dalla didattica frontale del flauto: sentivo il bisogno di scappare dal rischio “routine”, e c’era in me forse anche il dubbio di non aver ancora costruito una “Scuola”. Avevo aiutato tantissimi allievi, che a loro volta mi avevano insegnato moltissimo: ma avevo bisogno di una pausa di riflessione. In quei nove anni mi sono occupato di un’altra, bellissima forma di didattica, quella dell’orchestra, avendo l’onore di essere tra i docenti dell’Orchestra Giovanile Italiana per diciotto anni, e divenendone infine il maestro preparatore. Ma al tempo stesso non avevo dimenticato quel mio vecchio sogno: quello di dar vita a una Scuola. Una Scuola, a mio avviso, deve sì partire dalle idee, dallo sforzo e dalle intuizioni di una singola persona: ma diventa veramente tale, poi, solo se il fondatore lascia gradualmente sempre più spazio a coloro che la possono portare avanti assieme e dopo di lui. Per questo, in quei famosi nove anni, ho perfezionato e portato a termine la stesura del mio libro, e subito dopo ho creato il DILS. DILS, acronimo di “Dentro il suono”, è un progetto didattico che nasce dal mio omonimo libro ma che ha l’ambizione, quanto prima, di fare senza di me. Dal 2013, quindi, sono tornato alla didattica del flauto, presentando il mio volume e le mie idee sul suono e sul suonare, in moltissimi Conservatori, Scuole e Centri culturali di tutta Italia. La risposta è stata così positiva che da subito ho attivato dei collaboratori molto capaci, per la massima parte miei ex-allievi già entrati a pieno merito e titolo e da tempo, nella sfera professionale, affinché mi aiutassero in questo lavoro sempre più impegnativo. Continuo a ritenere la didattica una delle professioni più importanti e strategiche non solo per l’apprendimento musicale, ma per vivere meglio. A tale scopo ho fondato l’Associazione Dentro Il Suono, il cui scopo è sì quello di divulgare la metodologia del mio libro ma anche, in certa misura, suggerire uno specifico approccio alla visione della Musica.